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PAOLO LINGUA
NUOVA GENOVA: L’EPICA SFIDA DELLE QUATTRO SUPERMATITE

 


LA REPUBBLICA - IL LAVORO, 04-10-2007

C’è una vecchia canzone della guerra civile spagnola che ricorda l'assedio di Madrid, difesa disperatamente dai repubblicani, che comincia così:"Los quatros generales…' Il tono epico potrebbe adattarsi agli architetti-quadrumviri che nei giorni scorsi hanno scorrazzato su e giù per la città "da ridisegnare", ovviamente "con magiche matite" come hanno spiegato giornalisti fin troppo compiacenti. Una dichiarazione, in particolare ha lasciato il segno: "Occorre definire i confini della città, per evitare derive di periferie disordinate, al di fuori del piano regolatore». Se uno chiude gli occhi e s'immagina l'implodere della megalopoli, non può che correre con il pensiero al Cairo, . a Città del Messico, a San Paolo o a Bombay, per non parlare di Shangai. Ma la povera Genova? Da decenni la città è demograficamente passiva; non ci si sposa e non si nasce. Genova boccheggia da anni sui 600 mila abitanti solo grazie agli immigrati regolarizzati. L'attività degli immobiliaristi e degli edili è limitata quasi dovunque a operazioni di "restyling", soprattutto nel Centro Storico, un'azione che ha caratterizzato, anche extra moenia, il decennio della giunta Pericu.
Ora, invece, occorre cingere nuovamente di mura la città, come ai tempi del Barbarossa. All'interno è urgente "diradare" per restituire "luce e aria". E che farcene della Sopraelevata (esercitazione simulata da tutti gli studenti d'Architettura d'Italia), mostro degli anni Sessanta? I quadrumviri vorrebbero tirarla giù (tanto nessuno di loro abita a Genova) perché è brutta. Ma. Ma non si può. E allora? Allora spunta la monorotaia che è veloce ed ecologica al tempo stesso. Resta da capire se da Sampierdarena a alla Foce ci saranno delle fermate e delle stazioni volanti: ma come saranno smistati i passeggeri? Scenderanno in città su uno scivolo? La sentenza va alle "magiche matite" in gita di piacere, auspice l'incontenibile signora sindaco.

(P. S. Mi accorgo adesso che nessuno ha parlato del tunnel sottomarino, del bus marino che viaggia mezzo vuoto lungo il porto, di elicotteri-taxi tra il centro cittadino e l'aeroporto, del ruolo fantomatico di Ponte Parodi cui nessuno allude come se fosse un parente impresentabile ad un’importante festa di nozze. Sarà per un’altra volta, per un’altra rimpatriata)




 

Lettera sulle arti a Genova - a cura di Sandro Ricaldone      Home      Top      Contact