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Genova 2004:
150 MILIONI DI EURO
per la capitale europea
della cultura

 



   

 

DEJANOFF E PINKSUMMER SPONSORIZZANO GENOVA 2004

di Sandro Ricaldone

 

    Come si può legare la cultura ad una finalità promozionale? Il problema, frequentemente dibattuto negli ultimi anni, viene per il solito affrontato dal punto di vista di un ente pubblico che finanzia l’allestimento di una mostra per soddisfare una domanda sociale o di una azienda che contribuisce alla realizzazione d’un restauro per promuovere la propria immagine.

    Nessuno sinora, per quanto si conosce, ha invece battuto la via opposta, facendo d’una galleria e di un’artista gli sponsors di un evento pubblico internazionale. Su questo ribaltamento s’impernia il progetto sviluppato da Pinksummer e da Plamen Dejanoff in collaborazione con il Comitato Genova 2004 per l’imminente edizione di “Liste”, la manifestazione organizzata ormai da sette anni a Basilea in concomitanza con la celebre Kunstmesse, la fiera d’arte di livello più elevato esistente a livello mondiale, giunta invece alla trentatreesima tornata.
    Nata per dare spazio alle gallerie “giovani” che hanno saputo attrarre l’attenzione internazionale, “Liste” ospita in un edificio un tempo adibito alla produzione di birra sulla sponda del Reno una quarantina di stands dedicati a realtà espositive emergenti in Europa e negli Stati Uniti. Già lo scorso anno, appena nata, Pinksummer (diretta da Antonella Berruti e Francesca Pennone) era stata invitata a partecipare ed aveva allestito una collettiva degli artisti presentati nella stagione. Il progetto elaborato per quest’anno, presentato ieri da Anna Castellano ed Enrico Da Molo nella sala di rappresentanza di Palazzo Tursi ha uno spessore diverso perché in qualche modo è Genova stessa, nel suo ruolo di futura capitale europea della cultura, a divenire “opera d’arte”. 
    Questa sortita, abbastanza sorprendente e coraggiosa per la parte pubblica di questa joint-venture, è del tutto in linea con il tentativo di Pinksummer di focalizzare l’attenzione della città sull’arte contemporanea (come aveva già fatto lo scorso anno proponendo la performance di Vanessa Beecroft a Palazzo Ducale), ricercando nel contempo nuovi stimoli da fuori. E rientra perfettamente nell’ottica di Dejanoff, la cui ricerca si modella sulle strategie correnti nei campi del marketing e della comunicazione, nell’intento – come ha osservato Nicolas Bourriaud, direttore del Palais de Tokyo a Parigi – “di scegliere un modo di produrre opere d’arte che sia legittimo, che trovi una collocazione all’interno della Storia”. Alla installazione “Genova 2004 bureau”, l’artista giunge dopo aver proceduto al restyling del cognome, trasformato da Dejanov in Dejanoff su consiglio dei suoi consulenti d’immagine per assimilarlo a marchi famosi come “Davidoff”, ed aver messo in mostra la riproduzione in cristallo dei cerchioni della sua BMW.

    Nello spazio riservato a Pinksummer, l’artista presenterà una piattaforma bicolore in cristallo artificiale sulla quale verranno dislocati alcuni suoi lavori unitamente ad una sedia verde disegnata da Mark Newson, sulla quale siederà invece, esponendosi come parte dell’opera, uno dei membri del gruppo operativo del Comitato 2004 (nel compito si alterneranno Francesca Perrazzelli e Franco Melis), attorniato da comunicati stampa, biglietti da visita ed altro materiale informativo, per dialogare con il pubblico sull’offerta culturale di Genova 2004 (che, nell’occasione, lancia la versione in lingua inglese del proprio sito web, all’indirizzo: http://www.genova-2004.it/) e raccogliere nel contempo informazioni e proposte in un ambiente cosmopolita. 
    Con questo insediamento, effimero ma reale, alle frontiere dell’arte, si inaugura il cammino verso il 2004, che nei comunicati emessi per l’occasione viene caratterizzato come “un viaggio verso l’ignoto e la conoscenza, un viaggio nell’alterità, un viaggio nell’innovazione e nella sperimentazione”. 
    La partenza lascia bene sperare, anche se in prosieguo sarà difficile mantenersi alla sua altezza.

 

(6 giugno 2004)

 



 

Lettera sulle arti a Genova - a cura di Sandro Ricaldone      Home      Top      Contact