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30 aprile - 30 giugno 2012



Elezioni amministrative:
cultura e programmi.

Accademia Ligustica in crisi

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    Appunti per la nuova
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-  L'Accademia vende i quadri

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    Rosa Leonardi:
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    una mostra inesistente al Ducale


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    dalla Liguria a Londra


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    a cura di Caterina Gualco


-  Martino Oberto:
    il segno irraggiungibile




 

MARTINO OBERTO
Il segno irraggiungibile



“Martino Oberto ha lavorato tutta la vita intorno ad un progetto, quello di disfare il linguaggio, la politica, la poesia per accogliere una lingua, una politica, una poesia di un mondo nuovo. Anche la sua pittura è un’attesa del nuovo e le sue tele sembrano più preparare e offrire aperture che non mostrare pittura”. Con queste frasi, sintetiche e penetranti, Adriano Accattino introduce “Il segno irraggiungibile” la monografia sull’artista genovese edita da Mimesis, che – a un anno dalla scomparsa – verrà presentata a Genova venerdì 29 giugno presso la libreria Books in (Vico del Fieno 40R) – con l’intervento dei coautori Lorena Giuranna e Raffaele Perrotta.
Il volume presenta una prima, agile ma completa ricognizione dell’opera e del pensiero di Oberto, capostipite della “scrittura visuale” (una corrente di ricerca che ha caratterizzato fra gli anni ’60 e ’70 la scena artistica internazionale) e teorico dell’anafilosofia, protagonista di quella che nel volume viene definita l’“avanguardia nascosta” genovese, ancora mal conosciuta nella stessa città in cui si è sviluppata.
Il volume affianca un omaggio espositivo all’autore, in corso sino al prossimo 16 settembre presso il Museo della Carale di Ivrea nel quadro di una mostra che celebra i cento anni di scrittura visuale in Italia, riproponendo - accanto ad Oberto – opere degli artisti tuttora viventi (fra cui i genovesi Ugo Carrega, Anna Oberto e Rodolfo Vitone) che Luigi Ballerini aveva presentato nella mostra “Italian Visual Poetry 1912-1972” al Finch College di New York appunto nel 1972.
Al “secondo mestiere” di Oberto è invece dedicata la mostra “Martino Oberto e il restauro” in corso sino a luglio presso la Pinacoteca Rambaldi di Coldirodi, sulle alture di Sanremo. Presentata in un incontro svoltosi in aprile presso il Museo Civico di Palazzo Borea d’Olmo con l’intervento di Giovanna Rotondi Terminiello e Gianni Casale, questa rassegna ripercorre – attraverso documenti d’archivio, analisi e relazioni di restauro, immagini fotografiche e pubblicazioni, l’insieme del lavoro condotto per oltre un cinquantennio da Oberto e collaboratori (fra i quali spiccano Anna Oberto, Adele Oberto, Gianni Casale e Carla Campomenosi) in Italia e all’estero, a partire proprio dai dipinti della Raccolta Rambaldi, restaurati negli anni ’50 sotto la direzione di Gian Vittorio Castelnovi e proseguita con interventi su opere cruciali di Duccio di Buoninsegna e Ambrogio Lorenzetti, Tiziano e Lorenzo Lotto, Rubens e Parmigianino e su quel capolavoro ancora misterioso che è la “Città ideale” della Pinacoteca delle Marche di Urbino, al centro, proprio in questi giorni, di una nuova esposizione nel Palazzo Ducale della città marchigiana.

Sandro Ricaldone