tr@ct 32

marzo 2014 - agosto 2014



Mostre e Recensioni



-  Giuseppe Chiari
    Fantasticare


-  Agostino Boldrini
    So long, and thanks
    for all fish


-  Ralph Rumney
    The biograhy is not the artist


-  Luciano Laschi
    Antologica 2006-2014


-  Jorn collection
    al MUDA di Albissola


-  Asger Jorn
    e il contesto internazionale


-  Piero Simondo:
    Manica a Vento


-  Beppe Dellepiane
    Cristo motore e altre opere


-  Agenore Fabbri
    Disegni 1940-1970


-   La calata dei situazionisti
    a Cosio


-   Claudio Costa e Davide Raggio:
    percorsi incrociati




 

BEPPE DELLEPIANE


CRISTO MOTORE E ALTRE OPERE
(Museattivo Claudio Costa, Genova - luglio-agosto 2014)



Si inaugura sabato 5 luglio alle ore 16,30 al Centro Basaglia/Museoattivo Claudio Costa, nell'ex ospedale psichiatrico di Quarto a Genova (via Giovanni Maggio 6), la mostra di Beppe Dellepiane "Cristo Motore e altre opere", a cura del Museo del Caos, che proseguirà sino al 14 agosto. La mostra è organizzata nell'ambito della manifestazione "Quarto Pianeta" promossa dal "Coordinamento x Quarto" che si terrà il 4 e 5 luglio prossimi.
Beppe Dellepiane nasce nel luglio 1937 a Genova-Bolzaneto la sua attività artistica inizia fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta con opere di matrice informale e poi con collages e assemblaggi fra cui l'intensa Madonna della seggiola, conservata con altre opere donate dall'artista nelle collezioni del Museo d'Arte Contemporanea di Genova. Ottiene riconoscimenti in Italia e all'estero, fra cui la grande antologica dedicatagli dal Museo di Villa Croce nel 1998.
Come ha scritto la storica dell'arte Sandra Solimano: "Il tema sacro è da sempre presente nel lavoro di Dellepiane, inscindibilmente intrecciato a una dolente riflessione sulla condizione umana in cui la sofferenza è insieme colpa originaria e riscatto dal male come in Angelus for day e Epanalessico boy boy boy. Rispetto a queste opere degli anni Ottanta, Motor Christi del 1991 si avvale di modalità espressive più strutturate e schematiche che rimandano all'assemblaggio cubista e dadaista (da Picasso a Schwitters) nell'utilizzo di oggetti trovati (chitarra, armadietto pensile, sedie, un rullo per motore di saracinesca amalgamati dal colore nero sino a trasformarli in una figura antropomorfa riconoscibile anche se non realistica. L'artista appare qui particolarmente attento ai significati simbolici degli oggetti, sicché l'identificazione dell'uomo con il Cristo sofferente è adombrata nell'immagine che compare aprendo lo sportello-cuore al centro della composizione, la cinghia di trasmissione che introduce nell'opera un elemento dinamico di collegamento tra le diverse parti allude al Cristo come motore delle azioni umane, gli strumenti (una pala e una piccola piccozza da muratore) sono insieme rimando ai simboli della passione e metafora dell'uomo "strumento" di Dio".
Negli anni Settanta Dellepiane è stato uno dei protagonisti della stagione italiana della performance, con azioni documentate in mostra da significative tracce fotografiche.